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La riabilitazione fisioterapica è fondamentale sia nella fase che precede un intervento chirurgico, in modo che il paziente sia preparato per affrontarlo al meglio, sia nella fase post-operatoria, per aiutarlo a ottenere un recupero completo ed efficace.
Se l’importanza della riabilitazione post-operatoria è ampiamente riconosciuta, il programma riabilitativo pre-operatorio è, ancora oggi, fin troppo spesso sottovalutato; ecco perché è molto importante conoscere le caratteristiche di entrambe che, insieme, permettono di migliorare gli esiti chirurgici, ridurre al minimo il rischio di complicanze e favorire il ritorno a una totale funzionalità. E in questo, Andrea Carboni, fisioterapista di Bergamo, è a completa disposizione per mettere in pratica le migliori tecniche e garantire il miglior risultato possibile.
Riabilitazione pre-chirurgica: cos’è e a cosa serve
La riabilitazione pre-chirurgica, conosciuta anche come prehab, consiste in un percorso di preparazione fisica personalizzato da eseguire prima dell’intervento. Il suo principale obiettivo è portare il paziente in sala operatoria nelle migliori condizioni possibili, così che possa affrontare l’operazione al meglio e recuperare in modo più rapido ed efficiente.
L’approccio si concentra, quindi, sul potenziamento muscolare, sull’incremento della mobilità articolare e sulla riduzione del dolore e dell’infiammazione, il che permette di ottenere un gran numero di vantaggi:
- l’aumento della forza muscolare, per migliorare la capacità funzionale pre-operatoria e supportare meglio il recupero post-chirurgico;
- il miglioramento della mobilità, per consentire alle articolazioni di mantenere o incentivare l’ampiezza di movimento;
- la riduzione del dolore e dell’irritabilità tissutale, grazie a interventi mirati. La terapia manuale può essere utile, così come le terapie strumentali come la crioterapia, anche se quest’ultime hanno un impatto limitato e non sono centrali nel piano di lavoro;
- la prevenzione dell’atrofia muscolare, fondamentale per tutti quei pazienti che devono affrontare lunghi periodi di immobilità post-chirurgica.
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Riabilitazione post-chirurgica: cos’è e a cosa serve
La riabilitazione post-chirurgica ha inizio subito dopo l’intervento e serve a ristabilire sia il movimento, sia la funzionalità della zona trattata. Si tratta di un aspetto imprescindibile per prevenire complicazioni, ottimizzare la guarigione dei tessuti e ridurre al minimo il rischio di rigidità o limitazioni del movimento.
In base al tipo di intervento, il programma riabilitativo può comprendere esercizi per recuperare o migliorare forza, mobilità e resistenza, oltre che un piano educativo che consente al paziente di capire se ci sono posture corrette e compiere movimenti funzionali per la vita quotidiana. I vantaggi, quindi, che la riabilitazione post-chirurgica è in grado di offrire sono:
- il recupero della mobilità articolare, ristabilendo il fisiologico raggio di movimento dell’articolazione o dell’arto interessato;
- il ripristino della forza muscolare, attraverso esercizi specifici che prevengono disabilità a lungo termine;
- la prevenzione delle complicanze, come aderenze, cicatrici e rigidità articolare;
- l’educazione posturale e al movimento, che insegna al paziente quali movimenti possono in una prima fase compromettere il recupero e quali, invece, possono favorire la ripresa della routine quotidiana.
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Quali patologie richiedono la riabilitazione pre e post-chirurgica?
L’approccio riabilitativo nelle fasi pre e post-operatoria si rivela estremamente utile in presenza di determinate condizioni mediche, in particolare quelle che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico e quello neurologico. Gli obiettivi della fisioterapia, quindi, sono molteplici: allevia il dolore, previene complicazioni, migliora la mobilità articolare e favorisce un recupero funzionale completo.
Ecco un elenco delle principali patologie per le quali è indicato il trattamento riabilitativo pre e post-chirurgico:
- patologie ortopediche: interventi come la protesi articolare di anca, spalla e ginocchio richiedono una preparazione pre-operatoria che permetta di ottimizzare la forza e la mobilità, seguita da una riabilitazione post-chirurgica che punta al recupero completo. Anche le fratture ossee, soprattutto quelle trattate chirurgicamente, hanno bisogno della fisioterapia per guarire, così come le lesioni dei legamenti e gli interventi per la cuffia dei rotatori;
- patologie neurologiche e del sistema nervoso periferico: in caso di interventi di ernia del disco, la fisioterapia pre-operatoria serve a rafforzare la muscolatura di supporto, incrementare forza e mobilità, e capire se c’è o meno una postura corretta, mentre la riabilitazione post-operatoria è finalizzata al recupero della mobilità e della forza e a un aumento della capacità di carico del sistema nervoso periferico, il tutto per limitare il rischio di recidive. Nel caso del sistema nervoso periferico, il trattamento deve tener conto delle caratteristiche della lesione e dell’evoluzione clinica. Lo stesso vale per le lesioni del midollo spinale e per la sindrome del tunnel carpale;
- patologie vascolari: interventi per aneurismi o varici necessitano della fisioterapia pre-operatoria per favorire la circolazione e di quella post-operatoria per stimolare il flusso sanguigno;
- patologie oncologiche: gli interventi per tumori al seno, al colon o alle ossa possono richiedere la fisioterapia pre-operatoria per la gestione del dolore, il recupero della mobilità e il miglioramento dell’autosufficienza;
- patologie dell’apparato muscolo-articolare: le tendinopatie croniche che richiedono la chirurgia e le sublussazioni/dislocazioni articolari ricorrenti necessitano di riabilitazione fisioterapica per il recupero di funzionalità e stabilità.
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Come si svolge il percorso di riabilitazione?
Il percorso di riabilitazione fisioterapica si articola in diverse fasi, che vanno dalla preparazione all’intervento chirurgico al recupero post-operatorio, con l’obiettivo di ottimizzare le funzionalità e la qualità della vita del paziente attraverso tecniche terapeutiche mirate.
Nella fase acuta, cioè nell’immediato post-operatorio, ci si concentra sulla gestione del dolore e sul mantenimento della mobilità tramite esercizi leggeri e mobilizzazioni passive, associati a esercizi di contrazione isometrica, di reclutamento muscolare, di controllo dell’edema ed eventualmente grazie anche a tecniche di rilassamento e di respirazione profonda.
Nella fase di recupero intermedio, dopo il periodo acuto iniziale, i fisioterapisti mirano al recupero graduale del movimento e della forza muscolare proponendo stretching, mobilizzazioni attive ed esercizi di rinforzo con bande elastiche, sovraccarichi o apposite strumentazioni, accompagnati da esercizi di equilibrio e propriocezione.
Nella fase avanzata, quella del recupero completo, l’obiettivo finale è il ritorno all’attività fisica: di conseguenza, si intensificano gli esercizi di potenziamento, si introducono esercizi di resistenza cardiovascolare e, in caso degli atleti, si ricorre a tecniche di riabilitazione sportiva ad hoc.
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Quante sedute di riabilitazione pre e post-chirurgica servono?
Il numero di sedute è variabile e dipende dalla complessità dell’intervento, dalle caratteristiche del paziente e dalla sua risposta al trattamento. In genere, un programma pre-chirurgico richiede poche sedute nell’arco di diverse settimane, mentre la riabilitazione post-operatoria può durare anche alcuni mesi e richiedere una frequenza maggiore, che va a ridursi progressivamente in linea con i progressi ottenuti.
Quanto dura una seduta di riabilitazione pre e post-chirurgica?
Generalmente, una seduta di fisioterapia dura tra i 30 e i 60 minuti, ma le tempistiche possono variare per adattarsi alle esigenze specifiche del paziente e alla fase del recupero. Le sedute pre-operatorie possono focalizzarsi sulla preparazione fisica, mentre quelle post-operatorie sul recupero funzionale e sul trattamento di eventuali complicanze.
Come prepararsi a una seduta di riabilitazione pre e post-chirurgica?
Si consiglia di indossare abiti comodi, idratarsi adeguatamente e riposare per il maggior numero di ore possibile. Se si avvertono dolori o difficoltà nel compiere alcuni movimenti, è fondamentale comunicarlo al fisioterapista.
La riabilitazione pre e post-chirurgica ha controindicazioni?
La riabilitazione pre e post-chirurgica è, in genere, sicura e ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti; tuttavia, può avere controindicazioni in presenza di complicazioni post-operatorie (come infezioni e sanguinamenti), problemi medici generali, dolore acuto e/o infiammazione severa. In questi casi, è preferibile adattare o posticipare il trattamento.
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