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Con il termine cervicalgia, o dolore cervicale, si fa riferimento al dolore al collo, quindi a un vero e proprio sintomo che colpisce tantissime persone: basti pensare che, insieme alla lombalgia (mal di schiena lombare), è tra i disturbi più comuni a livello del rachide.
Nella maggior parte dei casi, la cervicalgia è un disturbo lieve, che non richiede particolare attenzione clinica e tende a risolversi spontaneamente (o con l’aiuto di antidolorifici) nell’arco di qualche giorno o settimana; tuttavia, in alcune occasioni potrebbe essere necessario ricorrere a trattamenti mirati. Questi trattamenti sfruttano l’efficacia di esercizi di forza, di mobilità, di reclutamento e di controllo motorio, coadiuvati da tecniche di terapia manuale e, solo in casi selezionati, da terapie strumentali, il cui ruolo è secondario e spesso non sostenuto da forti evidenze.
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Quali sono le cause della cervicalgia?
Le cause del dolore cervicale possono essere numerose e di natura diversa: all’origine possono esserci, infatti, fattori traumatici, muscolari, articolari o nervosi e individuarli è fondamentale sia per eseguire una diagnosi accurata, sia per scegliere il trattamento più adeguato ed efficace. Tra le cause di cervicalgia più comuni rientrano:
- le lesioni da colpo di frusta, tipiche degli incidenti in auto, che possono danneggiare i tessuti molli, i muscoli e i legamenti del collo causando dolore e limitazione nei movimenti;
- le condizioni di stress o ansia, che comportano contratture cervicali anche dolorose e invalidanti;
- le tensioni muscolari, derivanti dall’adozione di determinate posture per periodi di tempo prolungati, stress e/o eccessivo sforzo muscolare, che causano dolore e rigidità nella regione cervicale;
- alcune patologie della colonna vertebrale, come l’ernia del disco o la stenosi cervicale, che possono comprimere i nervi;
- i danni alle articolazioni cervicali, soprattutto da parte di processi degenerativi legati all’età, come nel caso dell’artrosi;
- l’uso scorretto del pc o di altri dispositivi elettronici, che portano all’assunzione di posture prolungate nel tempo senza alcuna pausa e, di conseguenza, allo sviluppo della cervicalgia;
- le disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare possono in alcuni casi coesistere con il dolore cervicale, ma non è sempre chiaro il nesso causale. È importante valutare il quadro clinico complessivo prima di stabilire un legame diretto;
- i traumi diretti o gli interventi chirurgici nella zona del collo, che possono causare danni strutturali come fratture o lesioni dei tessuti molli;
- alcuni fattori ergonomici, come l’uso di sedie scomode o postazioni di lavoro non idonee, che rendono l’ambiente di lavoro meno confortevole e conseguentemente più stressante, influendo quindi anche sul benessere del collo;
- alcune patologie infettive o infiammatorie, come la meningite o la spondilite, che richiedono un intervento medico immediato per prevenire ulteriori complicazioni.
Bisogna prestare molta attenzione a queste cause scatenanti e, se dopo un incidente o un trauma si iniziano ad avvertire sintomi sospetti, è consigliato rivolgersi quanto prima a un fisioterapista esperto nel trattamento della cervicalgia.
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Quali sono i sintomi della cervicalgia?
Quando si manifesta dolore cervicale, i sintomi possono essere numerosi e possono coinvolgere anche altri parti del corpo; il più evidente è, ovviamente, il dolore che può essere costante o intermittente, spesso accompagnato da rigidità muscolare e limitazione della flessione, dell’estensione e della rotazione del collo. Oltre questo, il quadro sintomatologico della cervicalgia comprende anche:
- mal di testa, che si irradia dalla parte posteriore del collo alla testa;
- vertigini, con capogiri e sensazione di “testa vuota”;
- tensione muscolare, che può anche causare contratture evidenti e palpabili;
- formicolio e intorpidimento a mani e braccia, il che riconduce a possibili coinvolgimenti nervosi;
- dolore alla spalla e alla parte superiore della schiena, dato che i muscoli e le articolazioni di questa zona sono collegati;
- compromissione della postura, dovuta a una maggiore tensione muscolare;
- disturbi del sonno, poiché trovare una posizione comoda con il dolore cervicale può essere una vera e propria sfida.
A fronte di qualsiasi sintomo appena elencato, soprattutto se si sospettano coinvolgimenti nervosi, è opportuno rivolgersi al medico, risalire alle cause scatenanti e individuare il trattamento più adatto e risolutivo.
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Come si cura la cervicalgia?
Il trattamento della cervicalgia, o dolore cervicale, cambia in base all’entità del dolore e alle esigenze del paziente. La terapia, in genere, comprende una combinazione di approcci che aiutano ad alleviare il dolore, migliorare la funzione del collo e prevenire eventuali recidive. Le opzioni proposte comprendono:
- il riposo, inteso come un breve periodo di modulazione del carico, può essere utile nelle fasi acute. Tuttavia, il riposo assoluto è sconsigliato: mantenere una certa attività, compatibile con i sintomi, favorisce il recupero;
- l’applicazione di freddo o calore, entrambi utili per trovare sollievo temporaneo dal dolore cervicale. Nello specifico, il calore favorisce il rilassamento muscolare, mentre il freddo contribuisce a ridurre il dolore e può favorire nel breve termine il reclutamento muscolare;
- l’assunzione di farmaci antidolorifici e antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene, naproxene e paracetamolo, che possono ridurre sia il dolore che l’infiammazione, ma non modificano il decorso del dolore cervicale né sostituiscono l’approccio attivo basato sull’esercizio;
- la massoterapia, cioè il massaggio terapeutico, utile per rilassare i muscoli tesi del collo e migliorare la circolazione sanguigna nella zona;
- alcune tecniche di rilassamento, come meditazione, yoga o respirazione profonda, che favoriscono il rilascio muscolare e migliorano il benessere psico-fisico in generale;
- l’educazione su quando è consigliato l’utilizzo di dispositivi ortopedici, come cuscini o collari cervicali. Il loro uso va sempre supervisionato da un professionista: in genere, è indicato solo per brevi periodi o per specifiche condizioni post-traumatiche. Questi strumenti, se utilizzati per lunghi periodi di tempo senza un criterio, possono rivelarsi più deleteri che utili!
In caso di cervicalgia, il ricorso alla chirurgia è piuttosto raro, anche perché i trattamenti conservativi si rivelano quasi sempre efficaci. Il bisturi si rivela necessario, invece, quando si verifica una compressione significativa delle strutture nervose, che devono essere “”liberate”” per migliorare la condizione del paziente.
Il ruolo della fisioterapia nel trattamento della cervicalgia
Per far sì che i rimedi conservativi vadano a buon fine, è fondamentale il supporto di fisioterapisti esperti, che attraverso tecniche efficaci sono in grado di alleviare il dolore e migliorare nettamente la funzionalità del collo.
In particolare, tra le tecniche fisioterapiche più indicate per il trattamento del dolore cervicale, rientrano:
- la terapia manuale, a base di manipolazioni e mobilizzazioni eseguite direttamente dal fisioterapista, può offrire un sollievo temporaneo del dolore, ma deve sempre essere accompagnata da un percorso attivo basato sull’esercizio e sull’educazione;
- il massaggio terapeutico, utile per alleviare le tensioni, ridurre il dolore e migliorare la circolazione sanguigna;
- gli esercizi terapeutici, integrati in programmi personalizzati di forza, di stretching e di rafforzamento muscolare per migliorare la forza e la flessibilità del collo;
- l’educazione, che rappresenta uno dei pilastri fondamentali del trattamento, e aiuta il paziente a gestire i sintomi, evitare paure immotivate e mantenere uno stile di vita attivo.
Affidarsi a fisioterapisti specializzati nel trattamento del dolore cervicale apporta un gran numero di benefici:
- si allevia il dolore, migliorando il benessere generale del paziente;
- si migliora la mobilità, favorendo il recupero della normale gamma di movimenti del collo;
- si rafforzano i muscoli cervicali, offrendo maggiore supporto alle strutture passive e limitando il rischio di infortuni futuri;
- si prevengono le recidive, grazie all’educazione di cui si parlava in precedenza e grazie alla conseguente adozione di abitudini sane e corrette.
La scelta di fisioterapisti esperti, competenti e specializzati è fondamentale per ottenere una valutazione accurata e individuare il piano terapeutico più efficace, che deve essere sempre personalizzato in base ai sintomi e alle caratteristiche del paziente.