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Con il termine sciatica, o sciatalgia, si descrive un dolore che si irradia lungo il percorso del nervo sciatico, il più lungo e voluminoso del corpo umano: partendo dalla parte bassa della schiena, infatti, il nervo sciatico si estende attraverso i glutei e lungo la parte posteriore della coscia, per poi diramarsi nella gamba e nel piede.
La sciatica, quindi, non è una condizione medica di per sé, piuttosto il sintomo di un problema sottostante che irrita o comprime questo importante nervo. Il dolore sciatico, tra l’altro, può variare in intensità e caratteristiche, influenzando significativamente la qualità della vita di chi ne soffre. Per fortuna, la fisioterapia offre un approccio efficace per la gestione del dolore sciatico, il ripristino della funzionalità e la prevenzione delle recidive, ma solo se eseguita da personale esperto e qualificato, come Andrea Carboni fisioterapista di Bergamo, attraverso un piano totalmente personalizzato.
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Quali sono le cause della sciatica?
La sciatica è causata dalla compressione o dall’irritazione del nervo sciatico o di una delle sue radici nervose localizzate nella parte bassa della schiena; sono diverse, quindi, le condizioni che possono contribuire:
- ernia del disco intervertebrale: la causa più comune di sciatica. La fuoriuscita del nucleo polposo da un disco intervertebrale nella regione lombare può esercitare pressione su una o più radici del nervo sciatico;
- stenosi spinale lombare: il restringimento del canale spinale nella parte bassa della schiena può comprimere le radici nervose che formano il nervo sciatico. Questa condizione è più comune negli adulti anziani;
- spondilolistesi: lo scivolamento in avanti di una vertebra lombare sull’altra può pizzicare le radici nervose;
- sindrome del piriforme: il muscolo piriforme, situato profondamente nei glutei, può contrarsi o andare in spasmo, comprimendo il nervo sciatico che gli passa sotto (o attraverso in alcune persone che presentano varianti anatomiche);
- traumi o lesioni: fratture pelviche o lombari possono danneggiare o comprimere il nervo sciatico;
- tumori spinali o infezioni: possono entrambi esercitare pressione sul nervo sciatico;
- gravidanza: il peso del bambino e i cambiamenti ormonali durante la gravidanza possono talvolta esercitare pressione e stress sul nervo sciatico.
Valutare in modo specifico la “sciatica” è fondamentale per pianificare il trattamento in modo efficace; di conseguenza, una valutazione accurata da parte di un fisioterapista professionista è essenziale per un trattamento preciso e accurato.
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Quali sono i sintomi della sciatica?
Il sintomo principale della sciatica è il dolore che si irradia lungo il percorso del nervo sciatico. Tuttavia, i sintomi possono variare notevolmente da persona a persona in termini di intensità, localizzazione e caratteristiche:
- dolore irradiato: il dolore tipicamente inizia nella parte bassa della schiena o nei glutei e si estende lungo la parte posteriore della coscia, spesso fino al polpaccio e al piede;
- variazioni del dolore: il dolore può variare da un fastidio lieve a un dolore acuto, lancinante, bruciante o simile a una scossa elettrica. Può essere costante o intermittente;
- peggioramento con determinate attività: il dolore spesso peggiora stando seduti a lungo, tossendo, starnutendo, piegandosi in avanti o durante sforzi;
- intorpidimento o formicolio: si possono avvertire sensazioni di “”spilli e aghi”” lungo il percorso del nervo sciatico, in particolare nella gamba e nel piede;
- debolezza muscolare: in alcuni casi, si può manifestare debolezza nei muscoli della gamba o del piede interessati;
- difficoltà a muovere la gamba o il piede: nei casi più gravi, può esserci difficoltà a sollevare la punta del piede (piede cadente) o a muovere la caviglia;
- perdita di riflessi: il riflesso achilleo (alla caviglia) può rivelarsi ridotto o assente.
È importante sottolineare che la localizzazione precisa dei sintomi può variare a seconda di quale radice nervosa del nervo sciatico sia maggiormente interessata; non solo, perché la sciatica può colpire una o entrambe le gambe, anche se è più comune che sia unilaterale.
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Come si diagnostica la sciatica?
La diagnosi della sciatica si basa principalmente su un’attenta anamnesi (raccolta della storia clinica del paziente) e un esame fisico neurologico e muscolo-scheletrico completo. Il fisioterapista e/o il medico pongono domande dettagliate sull’insorgenza del dolore, sulla sua localizzazione, sull’irradiazione, sui fattori che lo peggiorano o lo alleviano, sulla presenza di altri sintomi associati (come intorpidimento o debolezza) e sulla storia di eventuali traumi o condizioni mediche preesistenti.
Successivamente, l’esame fisico può includere:
- la valutazione della postura e dell’andatura;
- la valutazione della gamma di movimento della colonna lombare e delle anche;
- alcuni test neurologici, come la valutazione della forza muscolare nelle gambe e nei piedi, dei riflessi tendinei (rotuleo e achilleo) e della sensibilità cutanea lungo il percorso del nervo sciatico;
- il test di Lasègue (Straight Leg Raise Test), che prevede di sollevare la gamba tesa mentre il paziente è supino. La comparsa di dolore familiare (vale a dire lo stesso tipo di dolore riferito dal paziente) e la modifica del sintomo alla manovra di differenziazione strutturale avvalorano la probabilità che si tratti davvero di un episodio di sciatica. Per differenziazione strutturale si intende il fatto che, modificando opportunamente alcune componenti del test, si elicita un cambiamento nel sintomo che sta venendo riferito dal paziente.
Nella maggior parte dei casi di sciatica acuta e non complicata, gli esami di imaging come le radiografie non sono utili e non consentono nemmeno di visualizzare i tessuti molli come i dischi e i nervi; tuttavia, possono essere richieste per escludere altre cause di dolore, come fratture o gravi casi di instabilità spinale.
La risonanza magnetica (RM) è l’esame di imaging di scelta per visualizzare i dischi intervertebrali, le radici nervose e i tessuti molli circostanti. Va però eseguita solo se ne sussistono le indicazioni e l’esito della risonanza magnetica va sempre relazionato alla clinica. Generalmente, è indicata in presenza di campanelli di allarme che suggeriscono la possibilità di una causa più seria (esame neurologico positivo, debolezza progressiva, perdita del controllo degli sfinteri, febbre, storia di cancro) o se i sintomi persistono per diverse settimane nonostante il trattamento conservativo. L’elettromiografia (EMG) e gli studi sulla conduzione nervosa possono essere utilizzati in alcuni casi per valutare la funzionalità del nervo sciatico e identificare eventuali danni nervosi.
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Sciatica: come intervenire?
Il trattamento per la sciatica mira principalmente ad alleviare il dolore, migliorare la funzionalità e prevenire le recidive. L’approccio conservativo è la prima scelta nella maggior parte dei casi e prevede:
- riposo modificato, è consigliabile evitare movimenti molto dolorosi nelle fasi acute, ma mantenere comunque un buon livello di attività compatibilmente con i sintomi, per prevenire decondizionamento e rigidità. Il riposo a letto prolungato è generalmente sconsigliato;
- applicazione di ghiaccio e/o calore, che possono offrire un sollievo temporaneo. Il ghiaccio può risultare utile nelle fasi iniziali per il suo effetto analgesico, mentre il calore può favorire il rilassamento muscolare. I benefici variano da persona a persona e non incidono direttamente sulla causa del dolore. Le evidenze attuali mostrano che l’effetto del ghiaccio sull’infiammazione è meno rilevante di quanto si ritenesse in passato;
- assunzione di farmaci analgesici da banco (come paracetamolo o ibuprofene), che possono fornire un sollievo temporaneo dal dolore. In caso di dolore più intenso, il medico può prescrivere farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) più potenti, miorilassanti o, in alcuni casi, corticosteroidi per via orale o tramite iniezione epidurale per ridurre l’infiammazione intorno alle radici nervose.
In relazione al trattamento conservativo, la fisioterapia svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della sciatica. Un programma personalizzato può includere:
- gli esercizi terapeutici, progressivi e adattati ai sintomi. Gli esercizi possono includere lavori di mobilità, per migliorare la flessibilità e ridurre la tensione dei muscoli circostanti il nervo sciatico (ischiocrurali, piriforme, ileopsoas); esercizi di rinforzo muscolare; esercizi finalizzati alla muscolatura del core (muscoli addominali e lombari);
- la terapia manuale, comprensiva di tecniche delicate per mobilizzare le articolazioni della colonna lombare e del bacino, alleviare lo “spasmo” e la tensione muscolare (a livello dei glutei, del muscolo piriforme e degli altri distretti muscolari), migliorare la mobilità dei tessuti molli e soprattutto modulare il dolore;
- gli esercizi di neurodinamica (mobilizzazione del nervo). Rappresentano uno dei pilastri della riabilitazione delle problematiche nervose periferiche. Consistono in tecniche specifiche mirate a migliorare la mobilità e la tolleranza del nervo sciatico lungo il suo decorso, riducendone anche l’irritabilità;
- l’educazione e la rieducazione funzionale, per fornire al paziente strumenti pratici e strategie utili nella vita quotidiana, riducendo la paura del movimento e migliorando l’autonomia.
In caso di dolore sciatico persistente e invalidante, le iniezioni di corticosteroidi direttamente nello spazio epidurale intorno alle radici nervose possono fornire un sollievo temporaneo dall’infiammazione e dal dolore. L’intervento chirurgico è generalmente riservato a casi rari e gravi di sciatica, come la presenza di deficit neurologici progressivi significativi (grave debolezza muscolare, perdita del controllo degli sfinteri) o dolore intrattabile che non risponde al trattamento conservativo per un periodo prolungato. La chirurgia, in genere, ha l’obiettivo di rimuovere la causa della compressione del nervo sciatico.
La fisioterapia è sempre protagonista nel percorso di recupero dalla sciatica, sia come trattamento primario nei casi conservativi, sia come fase fondamentale della riabilitazione post-chirurgica, ma solo se eseguita sotto la supervisione di personale esperto e qualificato.